mercoledì 29 luglio 2009

Una giornata speciale....

Una giornata speciale….

Una giornata speciale perché piena di impegni e avvenimenti…..

Ieri era il 27 di luglio e ho celebrato il primo mese di assenza da casa con una giornata di lavoro allucinante. Credo che il reparto non sia mai stato così pieno e la mancanza di una persona in queste occasioni si sente pesantemente… ho finito il giro che normalmente faccio in un’oretta in quasi due ore e mezzo dopodiché è iniziato il turno alla consulta dove speravo di avere un po’ di tregua…. Manco a dirlo…. Già alle 11 c’erano prenotazioni “fuera hora” (cioè coloro che non hanno prenotato la visita e che si mettono in coda per una visita d’urgenza) per un totale di 25 ciccini…. Il tutto inframmezzato dalle chiamate all’urgencia, le chiamate dalla “planta” dove “los padres” (i genitori) insistono per le dimissioni, quelle dal paritorio e via dicendo….

Finisco l’ambulatorio che sono le 4 e mezzo e sono distrutto…. E ancora non è finita perche devo fare 5 dimissioni con relative “informes” e terapie allegate…. Beh pazienza… è sempre un’occasione per migliorare lo spagnolo scritto. Finalmente alle ore diciannove ho finito…. E mi accingo ad andare verso casa.

Ieri è stata anche la mia ultima giornata in hotel; nei due giorni precedenti ho provveduto a trasferire le valigie (e vari altri orpelli) nella nuova residenza dove PENSAVO di poter stazionare per un periodo sufficientemente lungo….

….. pensavo!!!! Quando arrivo, pregustando già una doccia e il mio primo piatto di pasta “fai da te” di questa permanenza in terra canaria, trovo J. con una faccia “que no me gusta”…

In uno spagnolo cadenzato come solo un portoghese riesce a fare (orribile peraltro) mi dice in buona sostanza che la mia permanenza non potrà essere poi molto lunga…. Lui e la sua ex ragazza hanno deciso di cancellare la “ex” e quindi rischierei di essere il terzo incomodo….

Li per li il primo istinto è stato quello di tirargli un pugno in faccia però il gemello buono ha preso subito il sopravvento e in fondo non ho potuto far altro che mettermi nei suoi panni….

Vabbè…. A questo punto la priorità assoluta è quella di cercare una casa e anche presto. Il residence dove mi trovo si chiama “Playa Honda”… assomiglia più ad un hotel che ad un residence per come siamo abituati a vederli… c’è una reception, un bar una hall enorme, una piscina (ma qui è la regola e non l’eccezione), un servizio di vigilanza e anche l’ampiezza delle camere è assolutamente paragonabile a quella delle camere d’albergo: una camera da letto (“el dormitorio”) il bagnetto con la lavatrice (!) e il “comedor” cioè una stanza da pranzo con un angolo cottura. L’edificio non è recentissimo e gli appartamenti sono tutti uguali. Scendiamo nella hall a “preguntar para un piso de alquilar”…

I prezzi qui a Playa per la vocazione esclusivamente turistica sono altissimi ma non avendo un mezzo di locomozione per ora non ho alternative…. Mi vengono prospettate diverse scelte: dalla camera al 13° piano a 600 € al mese più cauzione a quella da 350 al 1°. Le camere sono tutte uguali dicevo…. Quello che cambia è l’arredamento e lo stato di manutenzione… Si passa da quella con arredi nuovi di zecca (televisore LCD incluso, poco sfruttabile vista la scelta di canali esclusivamente spagnoli) e stato perfetto a quelli dove sembra sia passato un ciclone (leggasi hooligans inglesi e non sono parole mie…) dove sono inclusi anche diversi cadaveri di cucarachas…

Opto per una via di mezzo: non c’è il televisore LCD ma l’appartamento sembra pulito e completo di tutto… manca qualche cosina ma il proprietario mi dice che entro la fine del mese provvederà a tutto…. Bene… affare fatto… mi sento molto più sollevato e affronto la mia prima serata fuori dal Columbus in maniera un po piu rilassata di come era iniziata… mi rendo conto di essere stanchissimo ma non voglio rinunciare assolutamente al mio piatto di spaghetti alla carbonara che stavo pregustando da quasi dieci giorni…

La pasta mi è venuta veramente buona… un po’ pesantuccia direte ma credetemi sulla parola se vi dico che è stata una goduria assoluta….

J. ha la notte e ne approfitto per mettermi subito a lettuccio.

Mi sveglio alle sette per cominciare una giornata che si prospetta piena… alle otto (dopo il caffè preparato in casa) sono già in ospedale…

Inizio subito il giro in reparto… oggi un po’ meno affollato ma i casi sono molto seri… Ok… al lavoro..

Il tempo scorre molto rapidamente perché l’intensità e la qualità del lavoro non mi permettono di badare all’orologio… trovo però il tempo di scoprire una falla nel sistema…. Qui non si fanno ecografie cerebrali ai bambini… direte voi…. Ma che me ne frega??? A voi niente lo so ma a me tantissimo… mi mordo le mani perché ai tempi della specializzazione mi era stato proposto di iniziare a fare questo tipo di accertamenti ma poi per politiche strane non si è fatto più niente…. Pazienza... chissà… se proponessi di farmi fare un corso di formazione? Vedremo… questo potrebbe essere un ulteriore progetto….

Intanto ricevo la telefonata di una delle “matronas”… mi dice di andare urgentemente al “quirofano” (la zona chirurgica) perché sembra ci siano problemi con un cesareo che si sta complicando….

Li per li penso che sia la solita routine… quello che penso inizia a cambiare quando un’infermiera mi dice di cambiarmi immediatamente e di indossare la divisa chirurgica per entrare direttamente in sala operatoria… in men che non si dica mi ritrovo vestito di verde con berretto mascherina e guanti…

In sala operatoria regna il silenzio assoluto interrotto solo dal rumore del respiratore e dei monitor. Sono tutti estremamente concentrati sul loro lavoro. L’anestesista è l’unico che riesco a vedere in faccia… ha il viso tirato e sta sudando vistosamente… mi spiega la matrona che la mamma ha avuto una complicazione intraoperatoria e dalla spinale sono dovuti passare all’anestesia generale in meno di due minuti… il tempo sta scorrendo lentissimo e i minuti mi stanno sembrando ore…. Il rumore del monitor viene interrotto da un debolissimo accenno di pianto di una specie di gatto che la matrona adagia nella culletta termica. Massaggio, aspirazione, ossigeno… in qualche minuto per fortuna il lamento della piccola diventa un pianto vigoroso che viene accolto con sollievo da tutta l’equipe….

Non li vedo ma ora li sento parlare… e mi sento molto sollevato…. Ci dirigiamo con la matrona verso il paritorio con la piccola… sta bene… per prudenza la metto sotto la campana di ossigeno ma so già che non ne avrà bisogno a lungo. Infatti dopo un’ora mi chiama l’infermiera per dirmi che la piccola scalpita per la fame… perfetto…. Anche la madre sta bene e anche questo contribuisce a rendere ancora piu positiva la giornata. Per completare il quadro dopo un’ora mi richiamano dal paritorio… un altro parto complicato.. questa volta il piccolo non ne vuole sapere di affrontare la valle di lacrime che lo attende e ha deciso di fermarsi a metà strada. Il ginecologo non può far altro che ricorrere alla “ventosa”… a complicare le cose si ci mette anche il padre che ha deciso di svenire quando il piccolo aveva saggiamente deciso di non opporre più resistenze….. anche qui per fortuna tutto bene.

Torno a casa stanco e molto teso ma contentissimo….

Faccio mente locale sul fatto che oggi le mie gioie sarebbero tornate a casa dal mare… spero che questo periodo lontano da casa sia stato utile per loro per non sentire in maniera cosi drastica il distacco di questo primo mese… sono sicuro che una delle prime cose che faranno sarà accendere il computer…. Fino ad ora ci siamo sentiti giornalmente anche più volte al giorno ma mi rendo conto che non mi basta…

J. non è in casa e il suo PC (con connessione a internet) sembra dirmi “accendimi accendimi”… Ok ci provo…. Accendo… mi connetto apro Skype…. Niente…. Apro MSN… niente… strano…. Che abbiano trovato di meglio da fare?? Mi pare strano se li conosco… Faccio uno squillo a casa e mi risponde Gabriele… “Cucciolo vai su Skype”…

Aspetto con ansia…

La connessione non è velocissima e prima di ottenere un minimo di conversazione decente passano lunghi minuti… Però li ho visti, li ho sentiti ed è stata una gioia immensa… al di là di quello che potessi immaginare… la chiacchierata è stata breve ma il rivedere i miei cinque gioielli è stata la cosa migliore che potessi sperare o desiderare…. Sono anche riuscito a far uscire quelle lacrime che non ho voluto far uscire il giorno in cui sono partito…..

Vi voglio bene…. Buona notte

Nessun commento:

Posta un commento