lunedì 17 agosto 2009

Piccole soddisfazioni crescono.....

Lunedi 17 agosto 2009


Questa mattina si é conclusa la mia settimana di guardia che, come prevedevo, é stata particolarmente pesante (almeno per me). Continuo a dire che probabilmente la mia è la maniera sbagliata di gestire la cosa ma finchè non avró impegni particolari e finchè non mi renderò conto di avere un'assoluta padronanza della lingua e delle procedure la cosa mi sta benissimo... anchè perchè la stanchezza fisica non si accompagna quasi mai (tranne in situazioni particolarmente gravose) a quello stato di sopore mentale che può provocare un lavoro che non piace o che ti soddisfa poco...
Maniera sbagliata perchè in questo momento passo moltissimo tempo (forse troppo per alcuni) in ospedale quando altri colleghi, che dalla loro hanno la conoscenza perfetta delle procedure e della lingua, risolvono già per telefono un'eventuale quesito clinico... ripeto... a me per ora va benissimo così anche perchè non mi stanno mancando delle piccolissime soddisfazioni personali....

In primo luogo sta crescendo la conoscenza dei luoghi e soprattutto delle persone. A parte i colleghi del servicio de urgencias che ormai mi hanno "adottato", credo che ormai la mia presenza quasi costante in ospedale sia stata notata da tutti o quasi....
"Doctor, ¿todavía aquí?"... è la domanda che mi sento rivolgere più frequentemente. E la presenza porta inevitabilmente all'instaurarsi di rapporti leggermente meno formali: credo che quando si è invitati a partecipare alla "merenda", momento assolutamente irrinunciabile in una lunghissima giornata di lavoro, si è cominciato ad ottenere un livello di confidenza degno assolutamente di nota. Ed è così alla primera planta, alla cuarta e al paritorio da dove ormai quando il caffè è pronto ricevo uno squillo al telefono....
In secondo luogo, mi sto togliendo qualche piccola soddisfazione professionale e personale nei confronti di alcune (pochissime) lingue lunghe....
Non so se sia un qualcosa che sta venendo fuori stimolata dalla nuova situazione lavorativa (e se è così spero che mi accompagni a lungo) o è una cosa che già possedevo e della quale per un motivo o per un altro non mi sono mai (o quasi mai) accorto... ma quando mi trovo davanti a determinate situazioni comincio a sentire puzza....

Mi era già capitato nel corso del lavoro ma in situazioni abbastanza ordinarie e soprattutto per ragazzini che conoscevo quasi come le mie tasche ma mai con perfetti sconosciuti...

Ragazzo inglese di 13 anni che in una giornata di caldo infernale in un mega parco dei divertimenti (il Siam Park) pensa bene di farsi venire un collasso.... bene... ambulanza... trattamento e trasporto in Hospiten.... tutto normale... il ciccio si è già ripreso e sta benissimo però visto che rientra nella fascia pediatrica la collega della urgencia mi chiama come al solito....

... non so cosa succede ma quando sento puzza (non corporale) non riesco ad ascoltare più nessuno e anche il resoconto, puntualissimo e precisissimo, della collega non mi fa passare la puzza dal naso...
Apparentemente non c'è nulla di diverso da un normalissimo collasso da iperattività estiva di cui, peraltro, il nostro servicio de urgencias è pieno quasi giornalmente a parte il fatto che il padre ad un certo punto dice all'interprete che il giovanotto da qualche giorno dorme molto piu del solito e nonostante questo sembra sempre stanco.... bah... tredici anni... a tenerife... fuori dalla mattina alla sera... non lo so... decido di auscultare meglio il giovanotto... Niente di definito ma qualcosa continua a non tornare... "y ... ¿si fuera una pericarditis?"... mi guardano strano... Elettrocardiogramma.... normale.... mah.... radiografia del torace niente di specifico... mah... Decidiamo comunque di ricoverarlo in osservazione e quindi viene assegnato alla pediatria...
Visto che la puzza non diminuisce affatto mi decido a chiamare il cardiologo, Juan A. un ragazzo simpaticissimo di origine Ecuadoriana dai tratti somatici da indio sudamericano... "Hola Juan... tengo un niño que no me gusta... puedes hacerle un ecocardiograma?" "¿Porquè?"... anche lui .... allora è una congiura.... ma credo di essere stato abbastanza convincente perchè dopo circa due ore Juan mi chiama al telefono e mi dice "Lo sabes que tenìas razon?... el niño tiene una pericarditis virica".... Ora... di fronte alla ventina di persone che avevo intorno non potevo farlo ma il gesto virtuale è stato quello di fiatare sulle unghie della mano destra e di fregarle sul petto.... ero (e sono) veramente contento... nessuna boria o spocchia ma solo una grande soddisfazione professionale.
E insieme alla soddisfazione professionale nel secondo caso è arrivata una soddisfazione puramente personale... Domenica mattina di guardia... scorre tutto tranquillamente... sono le 9 e gia sono passato per la planta, al paritorio ho già assistito al primo parto e la matrona mi diche che entro un'ora ci sarebbe stato il successivo e "despues nada mas"... bene.. visto che le cose procedeno tranquillamente ne approfitto per prendere un caffè e passare dalla urgencia a salutare i colleghi... tra una cosa e l'altra è passata quasi mezz'ora e squilla el "busca"... "paritorio" ... è in anticipo penso tra me e me... vabbe... vado....

In paritorio l'atmosfera è rilassata come sempre... il parto avviene senza alcuna complicazione apparente ma quando la matrona mi consegna il piccolo, comincio a sentire puzza.... il piccolo sembra rosato, anche se un po ammaccatello ma non più di tanti altri che ho visto in questo mese... eppure anche qui c'è qualcosa che non mi convince... Decido di portarlo subito al nido e lo metto sotto campana di ossigeno e monitor... Il piccolo satura bene e ha una buona frequenza cardiaca ma a vederlo mi sembra con un colorito strano.... Esprimo i miei dubbi all'infermiera del nido "No me gusta!"... anche lei accenna ma senza troppa convinzione.... Decido che se entro dieci minuti non cambia nulla (cioe se non passa la puzza dal mio naso) lo trasferirò all’ospedale della Candelaria. Esco dal nido per cominciare ad allertare i colleghi della urgencia sulla eventuale possibilitá di un trasporto con incubadora, viene chiamato il 112 (che qui è il numero unico per la gestione delle urgenze) e richiesta una ambulanza medicalizzata...
Scendo daccapo al nido.... nel frattempo si è raccolto un piccolo capannello di infermiere che evidentemente "pensano" ad alta voce.... riesco a cogliere "pero porque tiene che trasladarlo? està estupendo"... il pensiero ad alta voce cessa immediatamente quando mi vedono lasciando il posto unicamente a sguardi tra il poco convinto e l'ironico.... non me ne curo molto anche perchè la puzza che sento diventa ogni minuto più forte e assomiglia sempre di più a puzza di guai seri...
Il piccolo sembra stare bene e guardandolo bene mi sembra solo un po pallido ma nonostante tutto continuo a fidarmi del mio istinto... Nel frattempo contatto il pediatra di guardia dell'ospedale della Candelaria al quale spiego il mio sospetto.... anche qui .... non lo sento molto convinto e tutto sinceramente sta cominciando ad assumere i connotati della lotta di San Giorgio contro il drago e comincio a riempirmi di dubbi....
Ormai è tutto pronto e l'incubatrice accoglie il piccolo per il suo viaggio....
Ovviamente in tutto questo ho dovuto anche dare spiegazioni alla madre del piccolo e forse questa è stata la parte più difficile perchè tentare di spiegare che l'allontanamento del piccolo si basava unicamente su un mio sospetto non è stato assolutamente facile.
Tutto questo finisce quasi alle quattro di pomeriggio.... meno male che la domenica mattina in genere le cose sono più tranquille....
La mattina dopo arrivo di buon'ora in ospedale.... naturalmente la prima cosa di cui mi accerto in paritorio e al nido è se vi fossero notizie del piccolino... nessuna... Dopo pochi minuti arriva Carmen, la mia collega, alla quale racconto la giornata della domenica. Immediatamente chiama un nostro collega suo amico al quale chiede notizie del neonato... Il piccolo sta bene... ora.... perchè la domenica pomeriggio stava per lasciarci le pennette visto che si era anemizzato nel giro di poche ore.... Il mio sospetto era giusto.... in pratica sembra che nell'istante esatto della nascita la placenta abbia "sequestrato" una gran quantità di sangue sottraendolo così al piccolo....
L'infermiera del nido mi confessa che la mattina prima ero stato preso per pazzo e, peggio, ignorante e mi ha fatto i complimeti per la decisione che ho portato avanti...
Sinceramente non credo di aver fatto qualcosa di fuori dal normale....
...ho solo seguito il mio istinto...
Però.... che soddisfazione!!!!!!