sabato 27 giugno 2009

Inizia il viaggio....

Sono le 14,15 del 27 giugno 2009. Dopo la seconda notte consecutiva passata quasi in bianco sono anche riuscito a chiudere gli occhi. Pensavo di aver dormito per ore. Il responsabile dei servizi di bordo ci comunica gentilmente che abbiamo lasciato l’area di sosta in orario e che altrettanto in orario arriveremo a Roma ("malgrado voi" direbbe Antonello Venditti).
Con un rapido calcolo mi rendo conto di aver chiuso gli occhi per non più di tre, quattro minuti. Eppure in questi pochi minuti mi sono passati in mente nella loro totalità gli ultimi giorni trascorsi nella mia terra.
Da cosciente provo ad andare a ritroso e far affiorare tutti gli episodi di questi ultimissimi giorni e immediatamente mi rendo conto che sono stati giorni densi di avvenimenti ma soprattutto giorni di sguardi, testimonianze, mani, abbracci e tanto altro….. l’impressione netta è quella che questi ultimi tre giorni siano stati quelli in cui ti rendi conto di quanto siano preziose le cose a cui purtroppo non fai più caso, di quanto siano importanti le PERSONE (il tutto maiuscolo non è casuale) e di come possano succedere delle cose che ti SCONVOLGONO (positivamente) la vita ma ti lasciano inevitabilmente il magone dentro.
Visto che non riuscirei a dormire provo a percorrere all’indietro cercando di dimenticare il meno possibile: il messaggio dei miei figli che arriva proprio mentre sto salendo sull’aereo e quello di due care amiche immediatamente prima che non fanno altro che farmi gonfiare gli occhi, mio figlio F che torna in aeroporto per darmi gli occhiali dimenticati, il saluto di mia moglie e dei miei figli, la telefonata di S. e di D. che mi augurano buon viaggio e si informano se avevo preso il Maalox, e ancora…. La telefonata di una COLLEGA incazzata perché insieme a D, mi aveva portato la pizza in guardia medica e a momenti facevano venire un infarto al collega di turno, il saluto a casa di M. e G., il nervosismo di tutti durante il pomeriggio a casa, il messaggio di GN… (senza parole), le lacrime di GB, il saluto nervoso e molto affettato di S e quello ad occhi gonfi di F, i saluti che si scordano subito (e sono tanti), i saluti che ricorderai sempre e quelli che NON vorrai dimenticare mai……
E poi ancora la malcelata rabbia dei miei genitori e dei miei fratelli.... come dargli torto?

Per una scelta personale, assolutamente corregibile, non parleró in questo blog della mia famiglia tranne che nelle linee generali... Lo faró solo se un giorno uno dei miei figli o mia moglie mi faranno la sorpresa di intervenire

2 commenti:

  1. Che bello questo post, Nichi.
    Ci pensavo l'altro giorno a come poteva essere stato per te salutare tutti (soprattutto la famiglia, i figli) e adesso lo so! :)
    Non so se gli occhi gonfi di F erano i miei... di sicuro salutarti è stato qualcosa che mi fa venire il magone ancora oggi.
    E ieri parlavo di te con una collega di un altro istituto, riflettevamo sul fatto che non hanno saputo/voluto trattenere una persona valida e speciale come te... per questo poi le cose vanno a rotoli nelle aziende. Non sanno valorizzare il personale che merita.
    Mi sto dilungando. Potrei scrivere pagine su questa cosa, ma mi fermo qui.

    Spero che questa tua "avventura" sia tutta positiva, in ogni caso l'importante è non perdere di vista il proprio obiettivo... qualcosa la norma me l'ha insegnata!!
    E, tanto per restare in tema, ancora devo finire il riesame!!!!!!!!

    :)))

    PS non ti manca questo stress????

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  2. Grazie Fra, mi manca tutto... anche lo stress del SQ... e credo che sia il massimo....

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